Benvenuto!

Inizio qui questa avventura!

Ho sempre desiderato mettermi a scrivere, raccontare e condividere ciò che vivo. Ho scelto di farlo sotto le note di Louis Armstrong, what a wonderful world perchè penso che la vita nonostante i temporali, sia meravigliosa e tutta da scoprir!

La mia intenzione è che questo spazio sia come una amicizia che inizia ora e pian piano cresce...
Se vuoi puoi leggere questo blog in portoguese!

Buona navigazione, lascia il tuo commento e suggerimenti!

Se poi ti annoi, spegni il computer e vai a fare una bella passeggiata...

martedì 16 settembre 2008

Correre e non vivere

Forse avete già letto in giro per internet la storia del pescatore messicano.
Ne ho trovato tre versione della stessa storiella ma che contengono sempre lo stesso messaggio... corriamo, corriamo, corriamo e non viviamo ciò che abbiamo.
Magari questa storiella è espressione della nostra volontà di mettere in crisi il sistema in cui viviamo dove "devo fare e avere" per essere qualcuno, o forse è solo espressione di un malessere interno che proviamo dentro, nel profondo, ma che non riusciamo a identificare bene e neanche ad eliminarlo.
Comunque, vi propongo le tre versioni della storiella che ho trovato, se qualcuno ne ha trovato qualche altra versione puoi aggiungerla!


Il Pescatore Messicano
Sul molo di un piccolo villaggio messicano, un turista si ferma e si avvicina ad una piccola imbarcazione di un pescatore del posto.
Si complimenta con il pescatore x la qualità del pesce e gli chiede quanto tempo avesse impiegato per pescarlo.

Pescatore: 'Non ho impiegato molto tempo'
Turista: 'Ma allora, perché non è stato di più, per pescare di più?'

Il messicano gli spiega che quella esigua quantità era esattamente ciò di cui aveva bisogno x soddisfare le esigenze della sua famiglia.

Turista: 'Ma come impiega il resto del suo tempo?'
Pescatore: 'Dormo fino a tardi, pesco un po', gioco con i miei bimbi e faccio la siesta con mia moglie. La sera vado al villaggio, ritrovo gli amici, beviamo insieme qualcosa, suono la chitarra , canto qualche canzone, e via così, trascorro appieno la vita.'

Turista: 'La interrompo subito, sa sono laureato ad Harvard, e posso darLe utili suggerimenti su come migliorare. Prima di tutto Lei dovrebbe pescare più a lungo, ogni giorno di più.
Così logicamente pescherebbe di più. Il pesce in più lo potrebbe vendere e comprarsi una barca più grossa. Barca più grossa significa più pesce, più pesce significa più soldi, più soldi più barche! Potrà permettersi un'intera flotta!! Quindi invece di vendere il pesce all'uomo medio, potrà negoziare direttamente con le industrie della lavorazione del pesce, potrà a suo tempo aprirsene una Sua. In seguito potrà lasciare ilvillaggio e trasferirsi a Mexico City o a Los Angeles o magari addirittura a New York!! Da lì potrà dirigere un'enorme impresa!....

Pescatore: 'ma per raggiungere questi obiettivi quanto tempo mi ci vorrebbe?'
Turista: '3, 25 anni forse'
Pescatore: '....e dopo?'
Turista: ' Ah dopo, e qui viene il bello, quando il suoi affari avranno raggiunto volumi grandiosi, potrà vendere le azioni e guadagnare miliardi!!!!!!!

Pescatore:'...miliardi?.......e poi?'
Turista: 'Eppoi finalmente potrà ritirarsi dagli affari, e concedersi di vivere gli ultimi 5/10 anni in un piccolo villaggio vicino alla costa, dormire fino a tardi, giocare con i suoi bimbi, pescare un po' di pesce, fare la siesta, passare le serate con gli amici bevendo e giocando in allegria!'



Questa seconda versione sembra un adattamento alla realtà italiana e secondo me perde un po' la sua forza in quanto si pone dentro uno schema interpretattivo che parte da pregiudizi (il ricco del nord, il povero del sud ecc...)

Quello del nord e quello del sud
Il ricco industriale del nord rimase inorridito trovando il pescatore del sud pigramente sdraiato accanto alla sua barca a fumare la pipa.
"Perché non sei in mare a pescare?", gli domandò l'industriale.
"Perché ho preso abbastanza pesce per oggi", rispose il pescatore.
"Perché non ne prendi più di quanto te ne serve?" domandò l'industriale.
"Che cosa ne dovrei fare?", disse il pescatore.
"Potresti guadagnare più soldi", fu la risposta. "Così potresti dotare la tua barca di un motore. Allora potresti spingerti in acque più profonde e prendere più pesce. Allora avresti abbastanza soldi per comprare reti di nylon. Queste ti frutterebbero più pesce e più soldi. Ben presto avresti abbastanza denaro per possedere due barche... magari un'intera flotta di barche. Allora saresti un uomo ricco come me".
"Che cosa farei allora?" domandò il pescatore.
"Allora potresti sederti e goderti la vita", rispose l'industriale.
"Che cosa pensi che stia facendo in questo preciso momento?", disse il pescatore soddisfatto.




Questa terza versione sembra invece rivolta verso chi vuole ad ogni costo proporre uno sviluppo ad altre nazioni senza tener presente che il nostro sistema di vita (capitalismo) forse non è il migliore al mondo...

Il Pescatore e la cooperazione Internazionale
C’era un pescatore che stava su di uno scoglio con la sua canna a pescare ed ogni giorno pescava il necessario per vivere. Un giorno passò di lì una jeep della cooperazione internazionale . vedendolo giorno dopo giorno sullo scoglio un giorno la jeep si fermò e ne scese un cooperante ccche cominciò a parlare con il pescatore e a proporgli aiuti per migliorare la sua attività.- Noi potremmo darti una rete così prenderesti più pesce. -Per farne cosa?- domandò il pescatore. – Potresti venderli e guadagneresti di più e così potresti comprarte una piccola imbarcazione ed andare al largo dove il mare è più pescoso e pescheresti di più? – e dopo? Chiese il pescatore – Dopo avresti ancora più soldi e potresti comprarti più barche e organizzare pescatori alle tue dipendenze. Ribadì il cooperante – e poi? Disse ancora il pescatore -… e poi, potresti goderti la vita! Esclamò il cooperante.—e il pescatore chiese Ma adesso cosa ti pare che stia facendo?
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sabato 13 settembre 2008

Qualche foto per un sorriso

 Ho deciso di inserire un po delle mie foto, soprattutto quelle relative al mio recupero. Ne ho tantissime fatte in ospedale perché ne facevo in continuazione con un cellulare Nokia 6230! 

Metterò online alcune. Spero possano aiutare a capire come stavo messo e come mi sono recuperato bene. 
Ci sono anche alcune  foto più comiche che rispecchiano quei momenti che cercavo di sdrammatizzare e sorridere, perché un sorriso guarisce... 

Per le foto clicca qui.


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Al mio amico Airton


Dedico un pensiero speciale al mio amico Airton che nei momenti difficili della mia malattia mi è stato vicino. Innalzo a Dio una preghiera per te che ora vivi un momento molto difficile e anche se distante sappi che sto vicino!
Non bisogna mai mollare, ma sempre sognare di volare e magari qualche balzo in alto ci si riesci a fare...


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venerdì 12 settembre 2008

Coraggio e serenità

Ho notato che diverse persone lasciano il commento al mio post sulla malattia, se mi lasciate anche il vostro indirizzo email magari posso scrivervi.
Io grazie a Dio sto bene e posso dire che la malattia è stata molto forte con me. Dico ciò per rassicuravi e per dire che ci vuole tanta pazienza ma ci si recupera bene dalla malattia.

Ormai in Italia ci sono tanti centri specializzati nella cura di questa malattia, io per esempio sono stato curato molto bene con l'immunoglobulina nell'ospedale di San Benedetto del Tronto (AP). Attualmente mi appoggio per esami di controllo allo Istituto Carlo Besta di Milano (http://www.istituto-besta.it) che lavora molto nella ricerca sulle malattie rare.
Non esitate a scrivermi. Continua a leggere...

In mezzo al cammino

In mezzo al cammino c’era una pietra
c’era una pietra in mezzo al cammino
c’era una pietra
in mezzo al cammino c’era una pietra.

Mai dimenticherò quell’avvenimento
nella vita delle mie retine affaticate.
Mai dimenticherò che in mezzo al cammino
c’era una pietra
c’era una pietra in mezzo al cammino
in mezzo al cammino c’era una pietra.

Carlos Drummont de Andrade

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giovedì 11 settembre 2008

Per ridere e riflettere

Ciao a tutti!
Immagino che sei arrivato qui cercando informazioni su questa malattia strana chiamata Sindrome di Guillain-Barrè. E oso immaginare che il tuo problema principale non sia tanto trovare informazioni "tecniche" sulla malattia, ma sì esperienze di vita che aiutino te o la persona che ti sta vicino ad affrontare meglio questo momento difficile. Lo scopo di questi miei "post" è proprio questo, portare un po' della mia esperienza personale e aiutarti a pensare che è possibile superare questo momento, anche se sarà necessario molta pazienza!
Spero che hai già letto un po' della mia esperienza e di come ho affrontato anch'io questa "tempesta".
In questo post volevo iniziare a mettere a disposizione alcuni filmati che ho fatto personalmente mentre ero in degenza all'ospedale! Mi sono improvvisato regista! E credo sia uscito fuori alcuni filmatini semplici, ma pieni di significati. I personaggi che raccontano un po di me e di quello che ho vissuto sono un elefantino simpatico, un po' fifone ma molto curioso, di nome GREEM e una tigre, chiamata SLUMA, che pensa di essere un orsacchiotto, pieno di voglia e intraprendente, anche coraggioso! Vive un po' con questa sua crisi di identità tra orso e leone... Credo che capirete che i due personaggi rispecchiano me stesso e le due parti di me che convivevano dentro me nell'affrontare la malattia, il coraggio de leone, un po' di crisi che mi portava ad essere un po' orso e la paura mista a curiosità (ce la farò? come sarà?...) dell'elefantino...
Signore e signori, gentili navigatori dei mari di internet... a voi SLUMA e GREEM!!!

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Sluma e Greem fanno fisioterapia

Metto online ancora un video di Sluma in Greem. Questo episodio racconta brevemente della fatica di fare fisioterapia e della gentilezza dei fisioterapisti che pensavano sempre a portare un buon caffè che ti tirava su e ti dava forze! :-D
Gli altri video di Sluma e Greem potete trovarli su Yuoutube all'indirizzo: http://www.youtube.com/user/frnando75


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Sluma e Greem si Presentano

Amici, ecco la presentazione di SLUMA e GREEM.

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venerdì 25 luglio 2008

Tutto è passeggero...

"Nella vita, tutto è passeggero... meno l'autista!"


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E qui la fine del post.

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sabato 3 maggio 2008

Somewhere Over The Rainbow

E' da tanto tempo che non scrivo, ma in questo periodo sono stato impegnato con gli esami dell'università, Scienze della Comunicazione a Teramo. Ho iniziato quest'anno. vido con voi questa bellissima canzone... buon ascolto..

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venerdì 21 marzo 2008

La tempesta stava per iniziare...

Ciao a tutti! Oggi voglio raccontare il percorso che ho affrontato dall'inizio della malattia fino ad oggi. Farò un sunto perché poi negli altri post ci ritornerò raccontando singoli episodi, anche quelli divertenti!

Per comodità ho diviso il post. Se vuoi leggere tutto basta selezionare "Continua leggere..."! ;-)


I primi sintomi - 26 novembre 2004

Era un venedì. Sono stato ricoverato verso le due del pomeriggio a San Benedetto del Tronto.

La tempesta stava per iniziare...


Circa tre giorni prima avevo avuto un po' di febbre e sintomi di raffreddore. Ovviamente non mi sono preoccupato più di tanto perché ero solito prendere almeno una volta all'anno un bel raffreddore!
Il mercoledì ho misurato la febbre e non avendo niente sono partito per Spoleto a circa 150 km da dove vivevo per andare a fare un lavoro in una tipografia e coglievo l'occasione per vedere qualche amico tra i tanti che ho in quella città.
Non mi sentivo però molto bene e così ho preso una medicina per il raffreddore, ma niente di più.
Alla sera, quando sono ritornato a casa, mi sentivo molto stanco e mi sono accorto che il braccio sinistro era più stanco del solito. Inoltre, quando sono andato a fare un gradino per uscire dal garage ho sentito le gambe troppo deboli, come se mi venissero a mancare.
Mi sono fatto una doccia, poi una bella spaghettata e via sotto le coperte!
Il mattino dopo mi sono alzavo a fatica dal letto avevo una sensazione di stanchezza molto forte e ho preso ancora qualche medicina per il raffreddore perché ero convinto che fosse la spossatezza tipica di una influenza. Quel giovedì sono rimasto tutta la giornata a letto.
Il mattino dopo non riesco proprio ad alzarmi! Solo con l'aiuto di un amico mi metto seduto. Provo ad alzarmi e mi accorgo che le gambe non mi reggono più!
Chiamiamo il medico che arriva verso mezzogiorno. Ovviamente non capisce cosa io abbia. Dice che potrebbe essere il cuore o qualcos'altro e ci fa chiamare il 118.

In ospedale, nella Stroke Unit
Al pronto soccorso non hanno idea neanche loro. Mi riempiono di domande per capire se avevo avuto qualche indigestione, problemi cardiaci, influenza, ecc e Durante tutto il pomeriggio mi sottopongono a diversi esami tra cui l'elettromiografia (EMG), gli esami del sangue e la puntura lombare. la cosa interessante è che dagli esami non risulta assolutamente niente! Sembra tutto regolare, anche se ovviamente non lo è!
A questo punto il neurologo che mi aveva preso in cura decide di mettermi in terapia intensiva sotto osservazione.
Il sabato mattina una infermiera mi fa firmare qualcosa perché stanno per somministrarmi l'immunoglobulina. Mi dicono che il medico sa che cosa avevo. Col senno di poi, immagino che lui avessi intuito che era una Guillain-Barré perché sei mesi prima una ragazza si era ricoverata in quel ospedale con la stessa sintomatologia ed era risultata affetta da GBS.
Rimango nella stroke Unit fino al due dicembre.
Nel frattempo la malattia fa il suo decorso e se prima muovevo a fatica braccia e gambe, ora nel giro di due giorni non muovo quasi più niente, se non l'avambraccio, le mani e i piedi. Pure la faccia dal lato sinistro si è bloccata. Non riesco a ingoiare cibi solidi e faccio molta fatica con quelli liquidi. Per fortuna non ho problemi con la respirazione che resta regolare. In questi primi giorni mi fanno sapere che la diagnosi è una “sospetta poliradicolonevrite, o Sindrome di Guillain-Barré Non sapevo cosa pensare e cosa fare anche perché non avevo la minima idea di cosa fosse e quali conseguenze avessi una tale malattia. Anche le persone che mi stanno vicine cercano informazioni e spiegazioni per capire un po' di più su cosa sta succedendo.
Una fisioterapista inizia a farmi fare qualche movimento per non lasciarmi del tutto immobile. Chiedo a lei se per Natale posso ritornare a casa e candidamente mi risponde “Speriamo di sì...”

Inizio della fisioterapia e del cammino di ricupero
Il due dicembre esco dalla terapia intensiva perché ormai la malattia si è stabilizzata e lunedì, 13 dicembre, inizio a fare fisioterapia. Mi affidano a un fisioterapista che mi è subito simpatico e con lui inizia il mio percorso di recupero.
Faccio fisioterapia ogni mattina per circa quattro ore, ovviamente con molti momenti di riposo visto che mi trovavo molto debole e con movimenti limitati. Uno dei problemi iniziali è il fatto che sono abbastanza “grosso” (insomma, un po' ciccio!) e per portarmi a fare fisioterapia mi mettono in carrozzina con l'aiuto di un sollevatore, una specie di mini gru!
Man mano passano i giorni sento alcuni miglioramenti anche se molto leggeri.

Gli esami confermano la diagnosi iniziale: Sindrome di Guillain-Barré (GBS)
Il 5 gennaio 2005 mi fanno un altro esame di EMG e vengono fuori i danni causati dalla malattia. E' una Guillain-Barré di tipo assonale, distruttiva. Il medico mi dice che i nervi sono danneggiati per circa 30%, e che devo darmi da fare per recuperare con molta fisioterapia. Mi son sentito mancare, perché che pensavo fosse solo un periodo breve inizia a prospettarsi lungo. Ormai il natale era già passato...
Proseguo la fisioterapia con esercizi mirati. Ho due fisioterapisti che mi accompagnano non solo negli esercizi fisici ma anche nella amicizia e nell'appoggio morale, visto che mi sentivo un po' giù. Certo, non mi mancava la voglia di recuperarmi, ma il fatto che non riuscivo a vedere risultati consistenti mi abbatteva un po'. Ringrazio sempre le persone che mi hanno dato l'amicizia e la loro presenza in quel periodo.
Però grazie agli sforzi alcuni segni di miglioramento iniziano a farsi vedere e il primo febbraio riesco a girami da solo a letto e mettermi di fianco. Una grande conquista, visto che non sono mai riuscito a dormire supino e ciò mi ha dato tanti problemi di insonnia.
In quel periodo si fanno sentire parecchio i dolori muscolari probabilmente a causa dell'immobilità e degli sforzi a cui erano sottomessi i muscoli con la fisioterapia.
Mi rendo conto che sto migliorando quando il 4 febbraio riesco da solo a mettermi la parte di sopra della tuta. Un altra vittoria! La paralisi facciale non c'è più e ormai riesco, anche se pian piano, a mangiare quasi di tutto e da solo. Solo le gambe ancora non rispondono e ciò mi fa preoccupare...

In piedi! Un giorno speciale...
Dopo tre mesi di ospedale arriva finalmente il giorno speciale. E' il 23 febbraio, quando dopo diversi tentativi falliti e grazie alla testardaggine della mia fisioterapista, riesco a stare in piedi per qualche minuto. Quel fatto cambia il mio stato d'animo! Fino a quel giorno ero molto nervoso perché vedevo i giorni che passavano e io che non riuscivo a percepire il miglioramento nelle mie gambe. Vivevo con l'angoscia di dover prendere la decisione di trasferirmi da quel ospedale a un centro specializzato, con tutto ciò che comportava un tale trasferimento. Non sapevo se sarei riuscito a camminare ancora e sentivo che non avevo più il controllo della mia vita.
Da quel giorno invece i progressi arrivano giorno dopo giorno. Iniziano a mettermi in piedi e a fare piccoli passi.

Da casa si continua a recuperare...
Dopo un mese in cui i miglioramenti si vedono a vista d'occhio il 1° aprile decidono che posso andare a casa per proseguire la fisioterapia da esterno. Mi sembrava un pesce d'aprile e non ci volevo credere! Ero davvero molto contento.
Da casa mi vado ogni mattina a fare fisioterapia.
Il ritorno a casa mi fa percepire i miglioramenti, ma anche i limiti della mia nuova situazione. Non mi lascio comunque abbattere e inizio a dare i primi passi da solo con l'aiuto di un deambulatore, ma ho bisogno di un aiuto consistente per alzarmi dalla carrozzina e mettermi in piedi. Solo dopo due mesi, il 29 maggio inizio ad alzarmi da solo dalla carrozzina.
Vivo il recupero giorno dopo giorno come una conquista e una lotta!
Proseguo la fisioterapia fino a settembre 2005 quando ritorno in Brasile a casa dei miei, ma ormai era da agosto che camminavo con le stampelle.
Mi rimangono ancora grande affatticabilità e debolezza nelle gambe e faccio molta fatica a fare le scale.
Verso gennaio 2006 lascio definitivamente le stampelle e cammino abbastanza regolarmente. Mi rimane però la debolezza nel fare le scale e la facile stancabilità.
In quel periodo smetto di fare la fisioterapia anche se oggi sento che è stato un grosso errore, ma ormai nella mia mente inizio a mettere a tacere la malattia... per me è come se non fosse mai esistita e in quel periodo non scrivo e non parlo di quel che ho passato, per me è appunto passato.

Crampi e nuove preoccupazioni
Verso giugno 2006, durante il periodo dei mondiale di calcio, inizio a percepire tanti crampi alle gambe, soprattuto la notte prima di addormentarmi e pure quando mi sveglio. Faccio diversi esami, tra cui l'elettromiografia (EMG) che mostra come la denervazione (il danno causato dalla malattia ai nervi) è ancora presente e il recupero totale è ancora lontano.
Mi sottopongo ancora a diversi esami per capire da cosa dipendano questi crampi senza però avere risultati chiari. Il mio medico percepisce dagli esami del sangue che ho il CK alto e ciò indica una sofferenza muscolare. Decido allora di andare a fare una visita medica a Milano, nello Istituto Neurologico Carlo Besta, che mi dicono sia uno dei migliori in Italia nel campo delle neuropatie.
Verso maggio 2007 faccio la visita e il dottore dice che potrebbe essere un altra cosa, diversa dalla Guillain-Barré e mi consiglia un ricovero per accertamenti più approfonditi.

Amiotrofia neurogena
Ho dovuto aspettare quasi un anno per questo ricovero. Nel frattempo i crampi aumentavano e diminuivano di intensità, ma erano sempre presenti! Il giorno 4 gennaio 2008 mi hanno chiamato da Milano e il giorno 7 gennaio mi sono ricoverato.
Il sospetto iniziale è che si tratta di qualche problema con i muscoli, una specie di miopatia o qualcosa del genere, ma dagli esami che mi fanno risulta una sofferenza neurogena acuta ed è questa la causa della sofferenza dei muscoli. Non sanno esattamente cosa sia e quale è l'entità del danno anche se la diagnosi parla di amiotrofia neurogena, che, da quel che ho capito, significa semplicemente che i muscoli soffrono e non riescono a recuperarsi del tutto perché i nervi sono ancora sofferenti.
Nella lettera di dimissione viene detto che è improbabile che sia qualcosa collegata alla Guillain-Barré, però a voce il medico mi riferisce che potrebbe essere ancora conseguenza della stessa e che dunque il mio recupero è più lento del normale. Comunque, mi prescrivono di ricominciare la fisioterapia e tra cinque mesi devo ritornare per ulteriori controlli.

Non mollare mai... Life is wonderful
Questa nuovo nuovo ricovero mi ha in qualche modo fatto ritornare in mente tutto ciò che avevo passato, e così ho preso la decisione di cercare di “digerire” la malattia che avevo ignorato. Inoltre, stando in ospedale e parlando con chi sta affrontando qualcosa di simile ho capito che la mia esperienza poteva aiutare, anche soltanto per dire che si può vincere e recuperare una vita normale e che vale la pena lottare senza mai scoraggiarsi perché la tempesta passerà... Ciò che dobbiamo assolutamente imparare è che la vita è bella nonostante tutto... life is wonderful!
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lunedì 10 marzo 2008

Estate passata

Ricordi della estate scorsa...

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Il mare e l'estate

Ecco a voi il mare a 500 metri da casa mia!

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venerdì 7 marzo 2008

Metamorfosi

Continuo a pubblicare qui i testi di Humberto de Campos che man mano traduco! Questo si chiama Metamorfosi!
Buona lettura!

Tratto da Humberto de Campos, Grãos de mostarda, 1926.

La fiera di Parigi aveva attratto da una provincia lontana una coppia di "salumai" ormai fuori dagli affari, il Sig. e la Sig.ra. Laripette. Sistemato il loro stabilimento, si erano incamminati, distrattamente, verso il capannone dedicato esclusivamente al commercio di salsicce. E lì, nient'altro le ha richiamato l'attenzione se non una grande e complicatissima macchina, il cui funzionamento era spiegato dal proprietario.
— Qui, abbiamo, signore e signori, un meccanismo veramente meraviglioso, che, da solo, compie il lavoro di cinquanta operai. Basta soltanto spingere un maiale vivo in questo ingresso, la porta n° 1, così (e fece entrare un autentico maiale attraverso l'ingresso indicato); mettere la macchina in movimento... così... e attendere un istante. E lo vedrete uscire dall'altro lato, completamente trasformato in salsicce, salame, prosciutto, e frattaglie di ogni qualità. Le ossa sono trasformate in concime e la pelle in portafogli!... L'operazione è conclusa. Se desiderate potete avvicinarvi da questa parte e vedrete la mence annunciata!
Sbigottiti, Laripette e la moglie si avvicinarono, sospettosi, a vedere il prodigio.
— Però, signore e signori — proseguì il presentatore — vedrete cosa ancor più sbalorditiva. Caso i prodotti ottenuti non fossero soddisfacenti, è necessario far andare indietro la macchina, per mettere ancora all'ingrasso il maiale o correggere, con lui vivo, il difetto verificatosi nella merce. Vi confido, per davvero, che ho qui soltanto un maiale e lo uso quotidianamente nei miei esperimenti. Ora, lo ricompongo facendo andare la macchina all'indietro... così...
Interessato nelle manovre del meraviglioso apparecchio, il sig. Laripette si chinò in avanti in modo da seguire con gli occhi, fino all'ultimo momento, la scomparsa del prosciutto. Tanto, però, si è chinato che è stato agganciato da un grande ingranaggio della macchina, il quale, con movimenti bruschi, lo fece scomparire nel tumulto vertiginoso delle ruote.
Con le mani sulla testa, gli occhi spalancati dal terrore, la sig.ra Laripette lanciò due grida, e stava per gridare ancora, quando il proprietario della macchina la tranquillizzò:
— Calma, mia signora, calma. Non c'è nessun pericolo. Siccome la macchina sta funzionando all'indietro, essa fa ritornare tutte le cose al suo stato primitivo e naturale. In queste condizioni, suo marito non corre nessun pericolo, puoi starne certa. Inoltre, l'operazione è finita e la signora lo vedrà uscire, sano e salvo, da quella porta, in compagnia del maiale.
E si è aperta la porta n° 1.
E uscirono due maiali. Continua a leggere...

giovedì 28 febbraio 2008

I miei amici tipo...

Mi hanno suggerito di creare qualche post sui miei amici tipo! Ecco, ogni tanto ne metterò la foto di qualcuno e qualche descrizione, notizia o pettegolezzo.
Certo, certo! Dopo previa e debita autorizzazione! Continua a leggere...

Interruzione pubblicitaria...

Vi piace Genova?
State andando proprio lì?
Non avete dove stare?
Ecco per voi un suggerimento da amico ad amico: conosco un posticino comodo, bello ed economico, praticamente in centro città!

Si chiama Bed&breakfast La Madonnetta!

Per info andate al sito www.madonnetta.oadnet.org e frugando qua e là troverete notizie!

Ah, si! Dimenticavo. Puoi comunque sempre scrivere chiedendo informazioni a madonnettaBB@gmail.com! Continua a leggere...

mercoledì 27 febbraio 2008

What a Wonderful World

Louis Armstrong

I see trees of green, red roses too
I see them bloom for me and you
And I think to myself what a wonderful world.

I see skies of blue and clouds of white
The bright blessed day, the dark sacred night
And I think to myself what a wonderful world.

The colors of the rainbow so pretty in the sky
Are also on the faces of people going by
I see friends shaking hands saying how do you do
They're really saying I love you.

I hear babies crying, I watch them grow
They'll learn much more than I'll never know
And I think to myself what a wonderful world
Yes I think to myself what a wonderful world. Continua a leggere...

Wonderful video

Continua a leggere...

Sindrome di Guillain-barrè (GBS)

Uno dei motivi che mi ha portato a creare questo blog è la voglia che sento di condividere la mia esperienza di malattia vissuta pochi anni fa e che ancora oggi in qualche modo mi accompagna.
Troverai qui i miei ricordi e il racconto di episodi che hanno scandito la mia degenza, non in ordine cronologico, ma a seconda che mi vengono in mente.

La Guillain-Barré, o poliradicolonevrite è una di quelle malattie classificate come rare e poco conosciute. Da un giorno all'altro ti mette a letto immobile e tu non sai cosa sta succedendo al tuo corpo che non obbedisce più ai tuoi comandi!

E' una infiammazione ai nervi periferici, cioè quei nervi che portano i "comandi" del nostro cervello ai muscoli delle gambe, piedi, braccia, mano, compresi gli organi di senso e gli organi dei sistemi digerente, respiratorio, circolatorio, ecc... Questa infiammazione impedisce ai nervi di svolgere le loro naturali funzioni.
L'intensità del disturbo può variare a secondo del soggetto.
All'inizio può manifestarsi con debolezze o con problemi di tipo sensitivo nelle gambe per poi crescere fino ad estendersi alle braccia, tronco o faccia. Nei casi gravi porta alla paralisi completa dell'individuo, variando l'intensità a seconda dei casi.

Nel mio caso personale l'infiammazione ha colpito i nervi del muscoli prossimali (quelli vicini all'asse mediano del corpo), rendendomi completamente incapace di movimento. Le uniche cose che riuscivo a muovere erano i piedi e le mani.

Non si conosce da che cosa è causata questa malattia. Si sa soltanto che il sistema immunitario del nostro organismo, quello che dovrebbe difenderci dagli attacchi esterni di virus o altri agenti, in qualche modo si “ribella” e attacca i nervi (disturbo autoimmune).
Di solito occorre dopo una infezione respiratoria o gastrointestinale. Anche per me è andata così. La malattia mi ha colpito nel giro di 4 giorni dopo che avevo avuto sintomi influenzali e febbre.

Con la la malattia è stata abbastanza invadente e un po' "strana" o insolita come diceva il mio medico curante.

Spero che condividere i momenti vissuti possano aiutare in primo luogo me stesso, a digerire una situazione che per lungo tempo pensavo superata e sepolta, ma che in qualche modo continua a estendere l'ombra sul mio presente e aiuti le persone che come me hanno dovute affrontare un situazione simile.

Vedi anche:
http://www.neuropatia.net/
http://it.wikipedia.org/wiki/Sindrome_di_Guillain-Barré

Sito in Inglese
http://www.gbs-cidp.org/index.html
http://www.gbs.org.uk/index2.shtml Continua a leggere...

Risultati degli Esami

Mi sono arrivati i risultati degli esami che già da giorni attendevo.
All'inizio di gennaio sono stato ricoverato per 11 giorni all'Istituto Neurologico Carlo Besta, di Milano. Sono andato per fare un controllo generale e anche perché nell'ultimo periodo avvertivo tanti dolori e crampi alle gambe.
Mi hanno fatto un sacco di esami. In ultimo hanno fatto una biopsia muscolare e il DNA.
Leggo il referto. E' lungo. Fa un riassunto dell'evoluzione della Guillain-Barrè e dei sintomi che avevo.
Diagnosi: Amiotrofia neurogena.
Però non sanno esattamente cos'è, o come dicono loro "gli accertamenti non hanno permesso di definire in modo chiaro la natura de danno neurogeno".
Il medico mi aveva detto, e ora pure il referto lo conferma, che si tratta di qualcosa di diverso della Guillain-Barrè. Sembrerebbe una nuova malattia. Ma, appunto, non sanno bene cos'è.
Leggo ancora. Ho dei problemi col II neurone di moto. Una neuropatia motoria.
Domani porto il risultato dalla dottoressa mia.
L'unica cura che consigliano per ora è la fisioterapia. Bisognerà che io mi faccia vedere da un fisiatra... Continua a leggere...

Tempesta sedata

Una delle mie passione (tra le tante che ho!) è quella dello studio della Bibbia.
Ho fatto Teologia a Genova e poi ho studiato a Roma, dove a causa della malatia non ho potuto concludere il corso di licenza in Teologia Biblica nella Pontificia Universita Gregoriana.
Voglio mettere qui alcuni materiali che ho e che spero siano interessanti.


L'episodio del vangelo che mi ha sempre fatto da guida è quello della tempesta sedata narrato nel vangelo di Marco (4, 35-41).

Gesù in mezzo al lago, in una barca scossa dala tempesta e dalle onde... e mentre la tempesta infuria Gesù, a poppa, dorme...

Per me è un capolavoro di narrazione, di ironia e di teologia!
E' una parabola della nostra vita.
Siamo un po' come gli apostoli sulla barca e mentre ci diamo da fare tra le nostre faccende, mentre ci agitiamo per le tempeste e a squarcia gola gridiamo e preghiamo che Dio ci venga in aiuto non ci accorgiamo che lui sta già lì, sulla nostra barca. Certo, dorme e a volte bisogna andare a svegliarlo, ma spesse volte ciò denota in noi solo mancanza di fede, perchè in fondo vogliamo vedere sempre qualche miracolo, qualche tempesta che se ne va per incanto e non ci accorgiamo che il miracolo più grande è la sua presenza silenziosa, assonnata, che comunque ci garantisce che la barca non affonderà... Continua a leggere...

Racconti - Humberto de Campos

In questo periodo sto lavorando nella traduzione di un testo di racconti di un autore Brasiliano, Humberto de Campos, vissuto tra il 1886 e 1934.
Figlio di genitori poveri, era un autodidatta e ha pubblicato diverse opere, tra cui quella che sto traducendo, "Grãos de mostarda" (Chicchi di senape) del 1926. Si tratta di una raccolta di piccoli racconti, per lo più a sfondo umoristico. Nella freschezza e ilarità di questi grani di senapi, Humberto lascia trasparire il Brasile dell'inizi del '900.
Credo che ne vale la pena leggere! Continua a leggere...

Il debito di Abramo

Humberto de Campos, Grãos de mostarda

Non era da oggi e né da ieri che Abramo Efraim, il conosciuto proprietario dell'agenzia di prestito su pegno Efraim&Fratelli, nutriva profondi interessi per la sposa di suo amico Isaac Fernandes. Le sue ricchezze, la sua parlantina, le sue dichiarazioni fatte di persona o dal telefono pubblico, non lo avevano intanto, mai fatto progredire un sol passo verso la sua disonesta pretesa.
Con le donne, però, non conviene disperarsi. Dietro ad ogni angelo custode si nasconde un demonio, in modo che, alla minima distrazione dell'angelo, il demonio prende sopravvento. E questo cambio di guardia nella casa di Isaac Fernandes è arrivato, in quel pomeriggio dolce di maggio, poco dopo il mezzo giorno.
Il giorno prima, la formosa signora aveva visto nella vetrina di un negozio, in centro, un cappello, e lo sognava ogni notte. E lo sognava ancora, quando Abramo, di baffo storto e nero, di naso giudeo piegato verso bocca, ha salito le scale, con l'intimità che aveva in quella casa .
La presenza di quel pretendente illuminò, d'un tratto, lo spirito della formosa giudea. Un bacio ad Abramo, se le avessi chiesto, e avrebbe avuto il cappello.
— Buongiorno, Rachele!
— Buongiorno, Abramo!
— Allora, sei risoluta a salvare l'anima mia?
— Dipende, Abramo. Se salvi la mia situazione, salverò l'anima tua..
E sedendosi accanto.
— Senti, ho bisogno, oggi, di cinquecentomila réis (*). E' un caso urgente. Trovameli, e avrai quello che vuoi.
— Subito?
— Subito!
In un salto, Abramo Efraim era per strada prendendo direzione. Il negozio più vicino, dove avrebbe potuto trovare i soldi, era quello di Isaac Fernandes, marito di Rachele. E lì entrò.
Isaac, prestami cinquecentomila réis per qualche ora? Te li restituisco oggi stesso.
Venti minuti dopo, stava Rachele con i cinquecentomila réis, e Abramo, contento con la vita, nelle braccia della donna più formosa del popolo di Israele. Scendeva, uno dopo l'altro, due ore dopo, i gradini della casa dove aveva passato momenti indimenticabili della sua esistenza, quando, sotto, agli ultimi gradini, si imbatté con Isaac, che saliva.
— Tu, da queste parti, Abramo?
— E' vero, Isaac. Son venuto a ricerca di te. Grazie mille, mio vecchio.
E stringendo la mano all'amico:
— Son venuto a restituirti i cinquecentomila réis che mi hai prestato... Li ho lasciati con tua moglie...


(*) NdTr.: Réis era il plurale di Real, moneta usata in Brasile dal periodo coloniale fino al 1943. Continua a leggere...