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martedì 16 settembre 2008

Correre e non vivere

Forse avete già letto in giro per internet la storia del pescatore messicano.
Ne ho trovato tre versione della stessa storiella ma che contengono sempre lo stesso messaggio... corriamo, corriamo, corriamo e non viviamo ciò che abbiamo.
Magari questa storiella è espressione della nostra volontà di mettere in crisi il sistema in cui viviamo dove "devo fare e avere" per essere qualcuno, o forse è solo espressione di un malessere interno che proviamo dentro, nel profondo, ma che non riusciamo a identificare bene e neanche ad eliminarlo.
Comunque, vi propongo le tre versioni della storiella che ho trovato, se qualcuno ne ha trovato qualche altra versione puoi aggiungerla!


Il Pescatore Messicano
Sul molo di un piccolo villaggio messicano, un turista si ferma e si avvicina ad una piccola imbarcazione di un pescatore del posto.
Si complimenta con il pescatore x la qualità del pesce e gli chiede quanto tempo avesse impiegato per pescarlo.

Pescatore: 'Non ho impiegato molto tempo'
Turista: 'Ma allora, perché non è stato di più, per pescare di più?'

Il messicano gli spiega che quella esigua quantità era esattamente ciò di cui aveva bisogno x soddisfare le esigenze della sua famiglia.

Turista: 'Ma come impiega il resto del suo tempo?'
Pescatore: 'Dormo fino a tardi, pesco un po', gioco con i miei bimbi e faccio la siesta con mia moglie. La sera vado al villaggio, ritrovo gli amici, beviamo insieme qualcosa, suono la chitarra , canto qualche canzone, e via così, trascorro appieno la vita.'

Turista: 'La interrompo subito, sa sono laureato ad Harvard, e posso darLe utili suggerimenti su come migliorare. Prima di tutto Lei dovrebbe pescare più a lungo, ogni giorno di più.
Così logicamente pescherebbe di più. Il pesce in più lo potrebbe vendere e comprarsi una barca più grossa. Barca più grossa significa più pesce, più pesce significa più soldi, più soldi più barche! Potrà permettersi un'intera flotta!! Quindi invece di vendere il pesce all'uomo medio, potrà negoziare direttamente con le industrie della lavorazione del pesce, potrà a suo tempo aprirsene una Sua. In seguito potrà lasciare ilvillaggio e trasferirsi a Mexico City o a Los Angeles o magari addirittura a New York!! Da lì potrà dirigere un'enorme impresa!....

Pescatore: 'ma per raggiungere questi obiettivi quanto tempo mi ci vorrebbe?'
Turista: '3, 25 anni forse'
Pescatore: '....e dopo?'
Turista: ' Ah dopo, e qui viene il bello, quando il suoi affari avranno raggiunto volumi grandiosi, potrà vendere le azioni e guadagnare miliardi!!!!!!!

Pescatore:'...miliardi?.......e poi?'
Turista: 'Eppoi finalmente potrà ritirarsi dagli affari, e concedersi di vivere gli ultimi 5/10 anni in un piccolo villaggio vicino alla costa, dormire fino a tardi, giocare con i suoi bimbi, pescare un po' di pesce, fare la siesta, passare le serate con gli amici bevendo e giocando in allegria!'



Questa seconda versione sembra un adattamento alla realtà italiana e secondo me perde un po' la sua forza in quanto si pone dentro uno schema interpretattivo che parte da pregiudizi (il ricco del nord, il povero del sud ecc...)

Quello del nord e quello del sud
Il ricco industriale del nord rimase inorridito trovando il pescatore del sud pigramente sdraiato accanto alla sua barca a fumare la pipa.
"Perché non sei in mare a pescare?", gli domandò l'industriale.
"Perché ho preso abbastanza pesce per oggi", rispose il pescatore.
"Perché non ne prendi più di quanto te ne serve?" domandò l'industriale.
"Che cosa ne dovrei fare?", disse il pescatore.
"Potresti guadagnare più soldi", fu la risposta. "Così potresti dotare la tua barca di un motore. Allora potresti spingerti in acque più profonde e prendere più pesce. Allora avresti abbastanza soldi per comprare reti di nylon. Queste ti frutterebbero più pesce e più soldi. Ben presto avresti abbastanza denaro per possedere due barche... magari un'intera flotta di barche. Allora saresti un uomo ricco come me".
"Che cosa farei allora?" domandò il pescatore.
"Allora potresti sederti e goderti la vita", rispose l'industriale.
"Che cosa pensi che stia facendo in questo preciso momento?", disse il pescatore soddisfatto.




Questa terza versione sembra invece rivolta verso chi vuole ad ogni costo proporre uno sviluppo ad altre nazioni senza tener presente che il nostro sistema di vita (capitalismo) forse non è il migliore al mondo...

Il Pescatore e la cooperazione Internazionale
C’era un pescatore che stava su di uno scoglio con la sua canna a pescare ed ogni giorno pescava il necessario per vivere. Un giorno passò di lì una jeep della cooperazione internazionale . vedendolo giorno dopo giorno sullo scoglio un giorno la jeep si fermò e ne scese un cooperante ccche cominciò a parlare con il pescatore e a proporgli aiuti per migliorare la sua attività.- Noi potremmo darti una rete così prenderesti più pesce. -Per farne cosa?- domandò il pescatore. – Potresti venderli e guadagneresti di più e così potresti comprarte una piccola imbarcazione ed andare al largo dove il mare è più pescoso e pescheresti di più? – e dopo? Chiese il pescatore – Dopo avresti ancora più soldi e potresti comprarti più barche e organizzare pescatori alle tue dipendenze. Ribadì il cooperante – e poi? Disse ancora il pescatore -… e poi, potresti goderti la vita! Esclamò il cooperante.—e il pescatore chiese Ma adesso cosa ti pare che stia facendo?

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